In questo articolo andremo a vedere come funzionano le sponsorizzazioni e le pubblicità per le associazioni sportive dilettantistiche. In molto, sui miei canali social, mi avete chiesto di trattare il tema delle sponsorizzazioni e delle pubblicità, di come funzionano e di quali sono i pagamenti da effettuare.

Innanzitutto, l’argomento è molto importante dato che da sempre le associazioni sportive dilettantistiche hanno utilizzato le sponsorizzazioni e le pubblicità come una sorta di auto-finanziamento. Oltre agli sforzi economici e i contribuiti che i soci offrono alla propria associazione, anche le sponsorizzazioni e le pubblicità rappresentano un modo per finanziare la propria attività.
Come funzionano le sponsorizzazioni?
Andiamo prima a vedere come funzionano le sponsorizzazioni.
Generalmente, una sponsorizzazione prevede un contratto tra due parti. Le due parti sono costituite dall’attività che viene sponsorizzata e da quella che invece sponsorizza. L’azienda che desidera essere sponsorizzata offre una cifra all’altra azienda, che si impegnerà a pubblicizzare e a diffondere positivamente il marchio della prima. La sponsorizzazione è un investimento che un brand, un marchio o un’azienda fa per farsi conoscere, per diffondersi. Spesso, si utilizzano le sponsorizzazioni anche quando cambia l’idea di un’azienda, quando si rinnova e quindi si desidera far conoscere un nuovo lato di essa.
Le due parti coinvolte nella sponsorizzazione vengono generalmente chiamate sponsor e sponsee. Lo sponsor è l’azienda che investe i soldi per aumentare la propria visibilità. Lo sponsee è l’azienda che mette a disposizione i propri mezzi, digitali o reali, in cambio di denaro, per pubblicizzare lo sponsor.
Come avviene la sponsorizzazione
La sponsorizzazione può avvenire tramite l’utilizzo sia di strumenti e attrezzature che riportano il logo dell’azienda da sponsorizzare, oppure accostando il marchio dell’azienda a quello dell’altra, in modo tale che abbia visibilità. Ovviamente la sponsorizzazione deve sempre essere fatta in modo che il marchio pubblicizzato emerga positivamente e che l’azienda possa aumentare i propri guadagni e aumentare il numero acquirenti.

L’azienda o l’associazione che trova uno sponsor, quindi un marchio che intende essere pubblicizzato, dovrà impegnarsi a includere il marchio sui volantini, per esempio. Oppure, potrà inserire un banner sul proprio sito con il logo dell’azienda da sponsorizzare. In qualche modo, dovrà aumentare la visibilità dell’azienda da pubblicizzare. In cambio, l’associazione chiederà un corrispettivo in denaro che dovrà essere tassato.
Pubblicità o sponsorizzazione?
Solitamente, quando si parla di pubblicità e di sponsorizzazione si intende più o meno la stessa cosa. C’è però una leggera differenza tra le due attività. Infatti, si parla di pubblicità quando ci si riferisce direttamente al prodotto. Invece, si parla di sponsorizzazione quando viene messo in mostra un brand, in un contesto come può essere un evento, in modo indiretto.
Un altro aspetto che differenziava queste due attività, inizialmente, era la percentuale di tassazione che veniva applicata all’IVA da versare. Infatti, in passato, le sponsorizzazioni erano legate a delle restrizioni per quanto riguarda le percentuali di tasse da pagare. Ad esempio, a seconda della sponsorizzazione, le tasse ammontavano al 50% o addirittura al 90% per le pubblicità .
Da qualche anno, l’aliquota è stata portata al 50% per entrambe.
Sponsorizzazione e pubblicità sono attività commerciali
Ovviamente, per fare questo, l’associazione è obbligata ad aprire una Partita IVA (per sapere come fare leggi questo articolo). Questo perché la sponsorizzazione e la pubblicità sono considerate attività commerciali. E, come sappiamo, solamente chi possiede una Partita IVA può svolgere attività di tipo commerciale. Coloro che posseggono solamente il Codice Fiscale, invece, non sono autorizzati a svolgere attività commerciali, quindi neanche pubblicità o sponsorizzazioni.

Il pagamento dell’IVA
Quindi, una volta aperta la Partita IVA, l’associazione o la società aderisce alla legge 398/1991 (abbiamo parlato di questa legge in questo articolo). In questo modo la tassazione su pubblicità e sponsorizzazioni sarà pari al 50%. Quindi, se ad esempio stipuliamo un contratto per pubblicità con una fattura che ammonta a 10.000€ più IVA, l’IVA corrisponderebbe a 2.200€ (22%). La tassazione del 50% sarà applicata alla cifra a cui corrisponde l’IVA. In questo caso, la cifra ammonterebbe a 1.100€, che verrebbero versati all’erario tramite il modulo degli F24. I restanti 1.100€ andranno a far parte dei ricavi dell’associazione.
Il pagamento dell’IRES
Per quanto riguarda l’IRES (Imposta sul Reddito delle Società), invece, parliamo di una cifra irrisoria. Nel senso che l’IRES che viene versata sui 10.000€ che avevamo ipotizzato corrisponde a una tassazione del 24%. Questa percentuale, poi, si applica su una base imponibile del 3%. Questo significa che, nel caso di una fattura pari a 10.000€, il 24% di tassazione si deve applicare su 300€. Su questi 300€ si dovrà poi applicare una tassazione del 24%, pari a 72€.
Conclusione
Spero che questo articolo su sponsorizzazioni e pubblicità per le associazioni sportive dilettantistiche vi sia utile nel caso in cui la vostra associazione desiderasse sfruttare queste attività per aumentare i propri guadagni. Vi ricordò, come sempre, di seguirmi sui miei canali social: Instagram, Telegram e YouTube!