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Iscriviti al canale Telegram! Iscriviti al canale WhatsApp!I contratti sportivi rappresentano un mondo peculiare nel panorama del lavoro italiano. Questi contratti si distinguono per la loro specificità rispetto a quello comune, avendo un rapporto più diretto con l’agenzia per la quale l’atleta presta la sua opera e mostrando peculiarità, tra le quali l’assenza del contributo INPS. Ma qual è la ragione di questa esenzione e quali sono i vantaggi e gli svantaggi ad essa associati? Questo articolo si propone di esplorare questi aspetti.
Perché i contratti sportivi sono esenti dall’INPS?
La risposta a questa domanda risiede nella natura stessa del contratto sportivo. Secondo la legge italiana, il contratto sportivo non rientra nella tipologia di contratti di lavoro subordinato classico, bensì è un contratto d’opera in cui l’atleta si impegna a svolgere una prestazione sportiva per conto dell’agenzia o società che lo ingaggia.
In virtù di questa distinzione, i contratti sportivi non sono soggetti a contribuzione INPS, in quanto non si tratta di un rapporto di lavoro nel senso tradizionale del termine. L’atleta, infatti, non è considerato un lavoratore dipendente, ma un lavoratore autonomo.
Vantaggi dell’esenzione INPS
Uno dei vantaggi principali dell’esenzione INPS nei contratti sportivi è una maggiore remunerazione netta per l’atleta. Senza l’obbligo di pagare i contributi previdenziali, l’atleta riceve un salario più elevato.
Inoltre, per le società sportive, l’esenzione da contributi INPS rappresenta una significativa riduzione dei costi. Questo può permettere di investire più risorse nello sviluppo del club e nell’acquisto di nuovi talenti.
Svantaggi dell’esenzione INPS
Tuttavia, questa esenzione comporta anche dei possibili svantaggi. Il principale è che, non essendo versati i contributi INPS, l’atleta non ha diritto alla pensione di vecchiaia, né a una serie di altri benefici garantiti da questo istituto, come ad esempio l’indennità di malattia.
Inoltre, poiché il contratto sportivo non è riconosciuto come un rapporto di lavoro subordinato, l’atleta non è protetto da alcune leggi sul lavoro che tutelano i lavoratori dipendenti, come il diritto al congedo parentale o la tutela in caso di licenziamento.
In conclusione, se da un lato l’esenzione INPS nei contratti sportivi può comportare vantaggi economici immediati sia per gli atleti che per le società, dall’altro può comportare dei rischi e delle mancanze nel lungo termine, legati all’assenza di una serie di diritti e tutele. Per questo è fondamentale che gli atleti siano consapevoli di questi aspetti e si facciano consigliare da professionisti del settore per gestire al meglio la loro carriera e il loro futuro.
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