Come utilizzare gli hashtag di Instagram

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In questo articolo vedremo come funzionano e come utilizzare gli hashtag di Instagram. L’hashtag è uno strumento molto importante e molto utilizzato, ma non sempre si conoscono i vari “trucchi del mestiere” per sfruttare il loro potere in maniera vantaggiosa. In questo articolo cercheremo di capire cosa sono gli hashtag, come funzionano, come vanno utilizzati e quali evitare. Inoltre, vedremo come funziona Flick, uno strumento dedicato interamente all’utilizzo degli hashtag.

Cosa è un hashtag?

Prima di iniziare, vediamo cosa sono gli hashtag. 

La parola hashtag è composta da due parti: “hash” che significa “cancelletto” (#) e “tag” che significa “etichetta”. Infatti, gli hashtag sono come etichette che definiscono il contenuto di un post, di una storia, di un tweet. Ormai tutti i contenuti del web fanno utilizzo degli hashtag in quanto permettono di raggruppare un argomento e danno la possibilità agli utenti di trovare più informazioni, più contenuti, solamente cliccando su una parola preceduta da un #. La parola che segue il simbolo #, non deve contenere spazi o caratteri speciali.

Gli hashtag su Instagram

Per quanto riguarda l’utilizzo degli hashtag su Instagram, c’è da dire che sono veramente utili ma che vanno anche saputi utilizzare. Il primo punto importantissimo di cui tenere conto è che gli hashtag vanno utilizzati in linea con il propio business o con il proprio settore. Questo perché se si utilizzano hashtag che non hanno a che fare con il nostro business, si rischia di attirare follower che visualizzeranno il nostro contenuto ma che poi, non essendo interessati agli altri argomenti di cui parliamo, smetteranno di interagire. Quando non si hanno interazioni sul profilo Instagram, si abbassa il tasso di engagement (cioè la quantità di like, commenti, condivisioni ecc.). Dopodiché sarà lo stesso Instagram a penalizzare il tuo profilo, a causa delle poche interazioni. 

Gli hashtag geolocalizzati

Inoltre, si dovrebbero utilizzare sempre hashtag geolocalizzati. Cosa significa? Se il nostro pubblico è prevalentemente italiano, ma utilizziamo hashtag in inglese in un determinato post, succederà che i follower non italiani non riusciranno ad interagire con gli altri contenuti che postiamo in italiano. Di nuovo, si abbasserà il tasso di engagement e qualcuno potrebbe anche smettere di seguirti, a causa della difficoltà di comprensione linguistica. Quindi gli hashtag da utilizzare devono rispecchiare la lingua con cui comunichi. Ad ogni modo, se si vogliono utilizzare hashtag in inglese, per esempio, basta non esagerare. 

Quanti hashtag utilizzare e quali evitare

Quanti hashtag si devono utilizzare? Il numero ideale di hashtag per Instagram è 30. Questo perché proprio il social permette di utilizzarne fino a 30, quindi perché non sfruttare interamente la possibilità che ci offre?

Gli hashtag si possono inserire sia nella caption, nella didascalia, che nei commenti. L’unica attenzione che si deve avere è quella di non utilizzare gli hashtag che Instagram ha bannato, che ne ha vietato l’utilizzo. Si possono riconoscere cliccandoci sopra: si aprirà una pagina che cominci la violazione delle normative di Instagram. 

Spesso le persone utilizzano hashtag come #likeforlike, #followforfollow o #spamforspam. Sarebbe però meglio evitare di utilizzare questo tipo di hashtag. Questo perché non fanno altro che portare follower “inutili”, che probabilmente non saranno interessati ai nostri contenuti. Quindi gli hashtag devono essere mirati e non casuali. Inoltre, è importante non utilizzare sempre gli stessi hashtag. Per esempio, si possono creare varie liste complete di hashtag e utilizzarle a turno, cambiandole dopo qualche mese. 

Flick: come utilizzare gli hashtag al meglio

Il mondo degli hashtag non è semplice, ma esiste uno strumento, un programma, in grado di semplificarci la vita. È a pagamento, ma è molto utile per chi deve lavorare con un profilo Instagram e quindi con gli hashtag, o per chi vuole espandere e diffondere la propria realtà. 

Lo strumento si chiama “Flick” ed È un programma interamente dedicato agli hashtag e al loro utilizzo.

Dopo essersi registrati si dovrà scegliere un tipo di abbonamento, annuale o mensile. Ci sono vari prezzi che indicano diverse tipologie di abbonamento, da quello base e quello “Pro”. Successivamente, si dovrà collegare il proprio account Instagram al programma. Per quanto riguarda gli hashtag, c’è una sezione dedicata in cui è possibile cercarli. Per esempio, possiamo inserire l’argomento del contenuto che vogliamo postare. È anche possibile creare delle “collezioni”, ovvero delle liste di hashtag che, come abbiamo visto prima, potremo utilizzare a turno, giorno dopo giorno. 

Hashtag di bassa, media e alta competizione

Scrivendo un termine di interesse, come per esempio “danza”, apparirà una schermata in cui Flick suddividerà degli hashtag in base alla “competizione”, cioè alla capacità di attirare follower. Inoltre, è bene sapere che gli hashtag di alta competizione sono più utili a coloro che hanno un profilo molto popolare. I profili piccoli, con un pubblico ristretto, non riuscirebbero a finire nelle prime posizioni della pagina di un hashtag ad alta competizione. Tuttavia, non vanno utilizzati solamente quelli a bassa competizione, ma si devono sfruttare tutti e tre i gradi di competizione

Generalmente, è consigliato utilizzare 20 hashtag a bassa competizione, 7 a media competizione e tre ad alta competizione. 

Hashtag di base e hashtag specifici

Come abbiamo detto, gli hashtag da selezionare sono 30 e grazie a Flick si possono creare varie liste, pronte all’uso. Tuttavia, è anche possibile selezionare 23-25 hashtag, creare delle liste e poi aggiungere i restanti 5-7 hashtag manualmente, in base al contenuto specifico del post. Per esempio, se i miei post riguardano la danza possono creare liste in cui i principali hashtag sono #danza #balletto #danzaclassica #scarpette e molti altri. Successivamente, andrò ad aggiunte gli ultimi hashtag in base al contenuto del post. Se il post tratta del teatro, aggiungerò #teatro o #palcoscenico, se il post tratta di un ballerino in particolare, aggiungerò l’hashtag con il suo nome. 

I consigli di Flick

Una volta creata la nostra lista, Flick saprà consigliarci, saprà dirci se ci sono problemi con alcuni hashtag. Ad esempio, ci indicherà quelli troppo corti o troppo lunghi, che sono poco utilizzati e quindi poco cercati. Ci indicherà anche l’eventuale presenza di hashtag bannati da Instagram, così che potremo sostituirli.

Inoltre, Flick crea una lista degli hashtag che abbiamo selezionato e ci fornisce informazioni riguardo al numero di utilizzi, ai luoghi di utilizzo o alla possibilità, utilizzando un hashtag, di finire nella “Popular page”.

Conclusione

L’argomento degli hashtag ha molte sfaccettature, può sembrare semplice utilizzarli ma in realtà c’è tutto in mondo dietro. Non basta scrivere una parola preceduta da un # per creare un hashtag in grado di aumentare la nostra visibilità su un social. Ci sono strategie e metodi per farlo, ma anche programmi che possono darci una mano se non siamo del tutto esperti. Spero che questo articolo sia stato utile ed interessante! Vi ricordo di seguirmi sui miei canali Instagram, Telegram e YouTube per rimanere sempre aggiornati.

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Danilo Ravnic

Dirigente sportivo, gestisce un settore nazionale ed è Presidente di un comitato all'interno di un EPS riconosciuto dal C.O.N.I. - Consulente sportivo e del terzo settore - CEO della DreseGo Goup SRL

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