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Iscriviti al canale Telegram! Iscriviti al canale WhatsApp!La riforma dello sport italiano è in pieno svolgimento, grazie alla legge delega n. 86 del 2019. Tuttavia, emergono alcune questioni su aspetti quali la gestione dei lavoratori sportivi e l’IVA applicabile alle società sportive dilettantistiche. Il D.Lgs. n. 36/2021, uno dei decreti attuativi, stabilisce un sistema particolare per la gestione fiscale e previdenziale dei lavoratori sportivi, portando con sé innovazioni, ma anche dubbi.
La posizione fiscale e contributiva dei lavoratori sportivi dilettanti è, in sintesi, articolata in tre fasce. Per le retribuzioni fino a 5.000 euro, non ci sono obblighi fiscali o previdenziali, solo l’iscrizione all’INAIL è richiesta. Da 5.000 a 15.000 euro, si applicano contributi previdenziali e assistenziali, ma non tasse. Oltre 15.000 euro, la tassazione fiscale entra in gioco, ma solo sulla parte che supera tale importo.
Tuttavia, il sistema, pur essendo innovativo, necessita di chiarimenti. È attesa la versione definitiva del decreto correttivo del D.Lgs. n. 36/2021. Si prevede che il correttivo modificherà elementi come il numero di ore settimanali necessarie per l’attivazione della presunzione di lavoro autonomo nell’area dilettantistica (co.co.co.), che dovrebbe passare da 18 a 24 ore.
Anche la questione dell’esenzione INAIL per i lavoratori sportivi che guadagnano meno di 5.000 euro necessita di una soluzione, dato che l’attuale requisito è oneroso rispetto al numero di persone coinvolte e all’obiettivo di protezione.
Inoltre, ci sono questioni legate al regime IVA per le prestazioni co.co.co. e alla portata giuridica della presunzione di lavoro autonomo dell’art. 28 del D.Lgs. n. 36/2021. Esiste la necessità di chiarire se questa presunzione sostituisce quella di lavoro dipendente dell’art. 2, comma 1, del D.Lgs. n. 81/2005, e come influenzi la fornitura di servizi co.co.co. per più committenti.
Infine, la riforma dell’IVA comporta problemi. Dal 1° gennaio 2024, tutte le prestazioni di servizi delle ASD strettamente connesse alla pratica dello sport o dell’educazione fisica saranno esenti da IVA, comprese quelle per soggetti non tesserati. Tuttavia, non è chiaro come ciò influenzerà le Società Sportive Dilettantistiche (SSD), che sono assimilate alle ASD in termini di finalità, obiettivi e trattamento giuridico favorevole.
La riforma dello sport italiano ha introdotto una serie di cambiamenti, ma ulteriori dettagli e chiarimenti sono necessari per la piena attuazione e gestione di questi cambiamenti, in particolare per quanto riguarda la gestione dei lavoratori sportivi e l’IVA.
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