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Iscriviti al canale Telegram! Iscriviti al canale WhatsApp!Previste per il prossimo mese, le nuove disposizioni del Dlgs 36/2021 promettono di rivoluzionare il mondo dello sport italiano. Questo cambiamento legislativo, ereditato dal Governo Draghi, porterà con sé nuovi regolamenti e obblighi burocratici, che saranno applicati a migliaia di lavoratori, associazioni e società dilettantistiche. La tensione è palpabile, soprattutto per le realtà più piccole che temono tempi stretti e obblighi burocratici.
Le novità legislative dovrebbero entrare in vigore il 1° luglio, a meno che non ci siano ulteriori rinvii. Il decreto legislativo e il nuovo decreto correttivo sulla riforma sono attualmente in fase di esame presso le Camere e si attende il loro ritorno al Consiglio dei ministri per l’approvazione definitiva e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
La riforma, a lungo attesa, riguarderà una vasta gamma di soggetti, compresi dirigenti, tecnici, ufficiali di gara, associazioni affiliate a Enti di promozione sportiva, Discipline sportive associate e società dilettanti di sport di squadra e individuali. Questi ultimi, in particolare, si troveranno di fronte a nuove regole riguardanti eventi e lavoratori sportivi.
Il decreto correttivo propone anche cambiamenti significativi per i lavoratori sportivi, compresa l’esclusione dei professionisti iscritti all’albo dall’essere considerati come tali, influenzando i loro regimi fiscali e previdenziali. Tra le altre proposte, l’aumento delle ore settimanali di lavoro da 18 a 24 per mantenere la presunzione di lavoro autonomo, l’abbassamento a 14 anni dell’età minima per l’apprendistato e l’introduzione di un permesso speciale retribuito per gli atleti paralimpici.
Nonostante le potenziali migliorie, rimangono alcune preoccupazioni. I tempi per adattarsi alle nuove normative sono brevi e c’è il rischio di incorrere in sanzioni se non vengono rispettate le scadenze. Inoltre, le associazioni sportive, già in difficoltà dopo gli anni della pandemia, potrebbero trovare insostenibile la gestione degli ulteriori oneri burocratici ed economici.
Alberto Miglietta, executive vice president di Ptsclas ed ex Ad di Coni servizi/Sport e salute, ha sottolineato queste preoccupazioni: “Ciò che preoccupa è la risposta delle società che, dopo gli anni difficili della pandemia e l’attuale situazione economica delle famiglie, si trovano in difficoltà nel mantenere la fruizione di servizi”.
Per mitigare queste difficoltà, sarà fondamentale chiarire e semplificare il più possibile le nuove disposizioni. Il rischio, altrimenti, è che molte delle piccole realtà che
costituiscono la spina dorsale dello sport italiano possano essere costrette a rinunciare alla loro attività.
In conclusione l’attuazione del Dlgs 36/2021 rappresenta un momento di grande cambiamento per il mondo dello sport italiano. Nonostante le preoccupazioni, la riforma offre anche l’opportunità di modernizzare e migliorare il settore. Tuttavia, sarà cruciale garantire che le nuove disposizioni siano implementate in modo tale da sostenere, piuttosto che ostacolare, lo sviluppo dello sport a tutti i livelli.
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